E.623.612 e E.623.629 “Varesine”

E.623.612 e E.623.629 “Varesine”
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Scheda Tecnica

Anno di Costruzione 1932/1933
Unità costruite  33
Numerazione FS Da E623 100 a 631
Rodiggio  Bò-Bò
Peso in servizio 66.000 kg
Potenza orario 4 x kW 195
Potenza continua kW 670
Velocità massima

Diametro ruote motrici

Km/h 110

mm 1.060

 

Storia del Gruppo

Alla soglia del 1950, appena superata la fase d’emergenza con la riattivazione delle linee fondamentali della rete e con il riallestimento in qualche caso con la quasi totale ricostruzione del materiale rotabile, motore e rimorchiato, danneggiato per gli eventi bellici, si pensò seriamente all’unificazione del sistema di elettrificazione, convertendo il sistema a 3.000V in C.C. le linee in precedenza elettrificate con il sistema trifase a 3.600 V 16.7Hz e con il sistema 650 V in C.C. con alimentazione mediante terza rotaia. Ad una parziale opera di riconversione si era, per la verità, posto mano ancor prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Un grosso problema era rappresentato dal tempo, dal nodo di Milano, nel quale la corrente continua a 3.000 V era giunta abbastanza tardi, nel 1938, con l’elettrificazione della dorsale Milano-Bologna. Ma a Milano Porta Nuova residuo della vecchia stazione Centrale, abbandonata nel 1931 a favore di quella attuale, già penetrava da ovest, sin dal 1901, l’elettrificazione a 650V in C.C. con alimentazione a terza rotaia delle “linee Varesine”, mentre l’elettrificazione in corrente alternata si era attestata a nord, sin dal 1914, a Monza a soli 12 km da Milano e a sud, dal 1931, a Voghera a sempre 65 km sempre da Milano. La soppressione della terza rotaia delle “varesine” ci interessa da vicino in quanto l’esercizio era svolto prevalentemente con elettromotrici e relative rimorchiate pilota. La conversione della linea Milano-Gallarate-Varese-Porto Ceresio dal sistema a 650V C.C. a terza rotaia, a quello a 3.000 V C.C. con linea aerea di contatto, deciso nel 1948 avvenne per gradi, tanto per gli impianti quanto per il materiale rotabile.
E’ da dire che quest’ultimo era costituito per il servizio viaggiatori da un complesso di 23 elettromotrici e 63 rimorchiate pilota ed era di costruzione abbastanza recente, essendo entrato in servizio tra il 1931/32 ed era quindi condizione prioritaria il suo riutilizzo con il nuovo sistema di elettrificazione. Al termine dei lavori di conversione il parco delle elettromotrici “Varesine” era salito a 33 unità, mentre le unità rimorchiate risultava di 45 unità. Nella radicale trasformazione in corrente a 3.000V furono utilizzati in gran parte gli stessi componenti elettrici delle Ale 883. Si decide inoltre di motorizzare alcune rimorchiate pilota. La E.623.629 è una di queste.
Prima del 1961 le “Varesine” erano classificate EAbz le motrici, mentre le rimorchiate pilota erano classificate eBz , dopo tale data la numerazione venne semplificata in E.623.100 per quelle di sola 1A classe e E.623.600 per quelle miste di 1A e 2A classe. Le rimorchiate pilota vennero classificate pBz 623.300. Nel frattempo l’allargamento del concetto di ”area metropolitana” unitamente di linee pendolari prima esercite a vapore e la conversione al sistema in continua di molte linee trifasi, portarono ad allargare il campo d’azione delle “Varesine”. Infatti si trovarono ad operare su linee come : Milano-Domodossola, Milano-Bergamo, Milano-Novara, Milano-Novara-Alessandria, Novara-Luino, Novara-Arona, Seregno-Carnate, oltre naturalmente la linea per la quale erano nate, la Milano-Varese-PortoCeresio.
Le E.623 sono sempre state assegnate al Dep. di Milano S. Rocco e le medie e grandi riparazioni venivano effettuate presso le OGR di Gallarate. Il declino inizia nel 1975/76, in seguito all’ammissione di rotabili più moderni. L’ultimo servizio effettivo in assoluto venne effettuato dalla E.623.618 nel 1992 come “chioccia” per le elettromotrici riparate che uscivano dalla revisione.

E.623.612 ed E.623.629

Nel 1998 le FS decisero di restaurare e riparare le E.623.612 e E.623.629, ultime superstiti dell’intero gruppo che si trovavano accantonate presso un’impresa privata, rimettendole in servizio in livrea anni 1955/60 nel 2002. Nel 2012 sono entrate a far parte del parco storico di Fondazione FS e sono tutt’ora ricoverate nei depositi di Fondazione in Lombardia.
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